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Italy (Italiano)

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Partner provenienti dall'Italia:

L’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO – U.T.I.U., riconosciuta con decreto ministeriale del 15 APRILE 2005, è partner italiano del progetto Re.Vica ed ha la sede principale a Roma (Italia). Sono parte dell’U.T.I.U. anche i Poli Tecnologici, strutture a disposizione degli studenti dislocate sia in Italia sia all’estero, fornite di tutte le tecnologie per seguire i corsi a distanza, partecipare ad attività didattiche in videoconferenza e rappresentano un punto di incontro reale per ospitare lo svolgimento degli esami in presenza oltre a incontri e seminari con i docenti e i tutor. I Poli Tecnologici mettono a disposizione degli studenti tecnologie, materiali didattici dei corsi, l’accesso gratuito ad internet ad alta velocità; sia in Italia che all’estero sono attivi diversi Poli tecnologici collegati tra loro con antenne satellitari trasmittenti e riceventi. I Poli Tecnologici Internazionali sono:

  • Polo Tecnologico presso la Helwan University (Cairo)
  • Polo Tecnologico presso il Segretariato di Stato per la Formazione Professionale del Marocco
  • Polo Tecnologico dell'ITI Don Bosco del Cairo
  • Technological Pole Tunis Virtual University UVT

I Poli Tecnologici Nazionali sono:

  • Polo Tecnologico di Imola
  • Polo Tecnologico di Palermo
  • Polo Tecnologico dell’Università degli studi “Roma Tre”
  • Polo Tecnologico di Sorrento
  • Polo Tecnologico di Napoli
  • Polo Tecnologico presso la Misericordia di Viareggio
  • Polo Tecnologico presso il Politecnico di Torino

Proprio in questi mesi sono in corso di apertura nuovi Poli Tecnologici al fine di ampliare e rafforzare la rete dell’U.T.I.U..

L'Italia in sintesi

L'Italia è una Repubblica Parlamentare. La forma repubblicana dello Stato fu decisa con il referendum del 2 giugno 1946, con il quale il popolo italiano abolì la monarchia a favore della repubblica. La Costituzione della Repubblica è la legge fondamentale e fondativa della Repubblica Italiana. Fu approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947, promulgata dal Capo Provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre 1947, ed entrata in vigore il 1º gennaio 1948. Essa contiene i principi fondamentali della Repubblica, i diritti e i doveri dei cittadini e prescrive l'ordinamento della Repubblica anche in materia di sistema educativo nazionale.

La popolazione italiana è di 59.715.627 (fonte: Istat, 2007) ed il PIL procapite è di circa 27.000 euro l’anno. L'Italia si estende dal versante sud dell'arco alpino e si protende nel Mar Mediterraneo; il suo territorio comprende anche la Sardegna e la Sicilia, due isole di grandi dimensioni, oltre a una serie di isole minori. Il mare che si trova a est della penisola è il mar Adriatico, a sud-est si estende il mar Ionio, a ovest, lungo tutta la penisola, si trova il mar Tirreno mentre a nord-ovest della penisola si estende il mar Ligure. Sotto il profilo geografico le regioni italiane si dividono in: regioni settentrionali (Valle d' Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna), regioni centrali (Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo), regioni meridionali (Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria), isole (Sicilia, Sardegna).

Administrative division

Il Presidente della Repubblica è la massima carica dello Stato e rappresenta l'unità nazionale. Viene eletto ogni sette anni dal Parlamento in seduta comune integrato dai rappresentati regionali. Non ha un ruolo di indirizzo politico, ma la Costituzione gli affida comunque funzioni di natura legislativa, esecutiva e giudiziaria. Nei periodi di stabilità politica il suo ruolo si riduce nei fatti a funzioni rappresentative e di monitoraggio. I poteri assegnategli dalla Costituzione, però, fanno sì che il ruolo del Presidente della Repubblica acquisisca d'importanza nei casi di instabilità politica o deriva istituzionale dello Stato.

Il potere legislativo statale è affidato ad un Parlamento bicamerale costituito dalla Camera dei Deputati (630 deputati) e dal Senato della Repubblica (315 senatori eletti più i senatori a vita). Le Camere sono elette a suffragio universale (attualmente la legge elettorale prevede una ripartizione dei seggi tra i candidati delle varie liste bloccate concorrenti in proporzione ai voti ottenuti, con un premio che assicuri la governabilità alla coalizione di liste più votata). In Italia vige il bicameralismo perfetto: le Camere hanno le stesse funzioni e gli stessi poteri. Una legge deve essere approvata nello stesso testo da entrambe le Camere. In caso di contrasto tra le Camere la legge non viene approvata. Di conseguenza le leggi elettorali delle due Camere sono abbastanza simili per evitare che un loro diverso orientamento politico paralizzi il Parlamento. Tale sistema è stato ideato affinché vi sia una maggiore ponderazione della classe politica nell'approvare le leggi. Le Camere durano in carica 5 anni, ma il Presidente della Repubblica può scioglierle anticipatamente.

Il potere esecutivo spetta al Governo, all'interno del quale, secondo l'art. 92, c. 1 Cost. possono distinguersi diversi organi: il Presidente del Consiglio dei Ministri, i Ministri e il Consiglio dei Ministri, che è costituito dall'unione dei precedenti organi. I Ministri sono responsabili singolarmente degli atti del loro dicastero e collegialmente degli atti del Consiglio dei Ministri. Il Presidente del Consiglio dirige la politica del governo, ma all'interno del Consiglio è primus inter paris con i suoi colleghi. Tuttavia le sue dimissioni provocano le dimissioni dell'intero governo. Il Presidente della Repubblica, a seguito di consultazioni con i maggiori leader politici, nomina il Presidente del Consiglio e, su proposta di questo, i Ministri. Successivamente alla sua entrata in carica il Governo deve presentarsi in Parlamento ed ottenere da entrambe le Camere un voto di fiducia. In qualunque momento un voto di sfiducia di una Camera costringe il Governo alle dimissioni. Poiché i Ministri non sono revocabili, talvolta per costringerli alle dimissioni si procede in una delle due Camere ad un voto di sfiducia individuale.

Il potere giudiziario (sia quello inquirente che quello giudicante) è esercitato dalla Magistratura che costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere. I magistrati ordinari sono titolari della funzione giurisdizionale (vedi voce giurisdizione), che amministrano in nome del popolo. Il Consiglio Superiore della Magistratura, eletto per 1/3 dal Parlamento in seduta comune e per 2/3 da tutti i magistrati e presieduto di diritto dal Presidente della Repubblica, ha compiti di autogoverno della Magistratura.


Politica dell'Istruzione in Italia

Lo Stato Italiano è il principale finanziatore della scuola. Nel 2006 ha investito poco meno di 47 miliardi d'euro, pari all'82,5% della spesa pubblica in istruzione (fonte: Sistan - Sistema Statistico Nazionale - "LA SCUOLA IN CIFRE 2007” - Ministero della Pubblica Istruzione, 2008). Seguono gli Enti Locali con poco meno di 8 miliardi (13,5%) e le Regioni con circa 2,2 miliardi d'euro (3,9%). Nel 2006 l'intervento pubblico per l'istruzione scolastica è stato di oltre 57 miliardi d'euro con un incremento dell'11% in termini reali rispetto al 2005 (Tav. 1.1.1). L'incidenza complessiva sul PIL si è attestata intorno al 3,8% contro il 3,5% dell'anno precedente (+ 0,3 punti percentuali). Il trend relativo al decennio 1997-2006 indica anch'esso una variazione complessiva di +0,2 punti percentuali della spesa in rapporto al P.I.L., benché, all'interno del periodo, alcuni anni siano stati caratterizzati da significative variazioni di segno negativo (1997, 1998, 2002, 2004). Occorre, richiamare che l'aumento registrato nell'ultimo anno contiene anche gli aumenti retributivi per il personale della scuola relativi al biennio economico 2004-05 (fonte: Sistan - Sistema Statistico Nazionale - "LA SCUOLA IN CIFRE 2007” - Ministero della Pubblica Istruzione, 2008).


Il sistema educativo italiano

La riforma della scuola italiana in atto investe tutto il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione italiano. Uno dei connotati più evidenti del sistema scolastico riformato, in sintonia con la modifica al Titolo V della parte seconda della Costituzione, è rappresentato dalla accentuazione della autonomia delle singole istituzioni scolastiche e dall’introduzione del principio di sussidiarietà e decentramento, con assegnazione alle Regioni di competenze esclusive o concorrenti in materia di istruzione e formazione. L'obbligo formativo (fino a 18 anni) può essere assolto in percorsi (anche integrati) di istruzione e formazione nel sistema di istruzione scolastica e nel sistema della istruzione e formazione professionale.

Il sistema di istruzione scolastica si articola in un primo ciclo, composto da:

  • scuola dell'infanzia, di durata triennale, non obbligatoria;
  • scuola primaria, della durata di cinque anni, obbligatoria;
  • scuola secondaria di primo grado, della durata di tre anni, obbligatoria;

Il ciclo si conclude con un esame finale passando il quale si può accedere al secondo ciclo di studi superiori.

Il secondo ciclo della scuola dell’obbligo è caratterizzato dal diritto-dovere all’istruzione e alla formazione professionale che si prolunga per almeno 12 anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica entro il diciottesimo anno di età. Si hanno due tipi di offerte formative: il sistema dei licei ed il sistema dell’istruzione e formazione professionale. Sono due percorsi che concorrono ad un unico profilo in uscita, ma che si differenziano per adeguarsi alle esigenze e al tipo di studio a cui il giovane vuole dedicarsi. Il sistema dei licei previsto con la legge di riforma dell’istituzione è composto dai licei classico, scientifico, linguistico e artistico – ovvero i licei già noti – e dai nuovi licei: economico, musicale e coreutico (educazione alla danza), tecnologico e delle scienze umane. Il sistema dell’Istruzione e Formazione Professionale è di competenza delle Regioni, sebbene i regolamenti richiesti per la determinazione degli standard minimi formativi e la spendibilità dei titoli professionali, sia nell’ambito nazionale che per il transito dai percorsi formativi a quelli scolastici, vengono stabiliti dal Governo, d’intesa con la Conferenza unificata Stato-Regioni-Città e Autonomie locali. Per questo sono molto diversificati i percorsi di formazione professionale in Italia, per lo più sono collegati alle caratteristiche vocazionali ed economiche territoriali (ad es. turismo).

In Italia, il diploma conseguito al termine del percorso di istruzione e formazione professionale, come pure il superamento del quarto anno di corso liceale, dà diritto di accedere all’Istruzione e formazione tecnica superiore, che è un percorso specialistico, parallelo a quello universitario, finalizzato alla preparazione di quadri di alta competenza tecnica e professionale. Il regolamento prevede anche modalità per facilitare i passaggi da un sistema all’altro, attraverso il riconoscimento dei crediti di istruzione o formazione.


Istruzione superiore

Il sistema per l’alta formazione universitaria in Italia può vantare un primato di ineguagliabile valore intellettuale e storico grazie al fatto che proprio nella città di Bologna fu istituita l'Alma Mater Studiorum, considerata la più antica università del mondo occidentale. Non è nota una data certa di fondazione ed il 1088 è stato scelto convenzionalmente nell'Ottocento da un comitato di storici guidato da Giosuè Carducci, importante poeta e scrittore italiano, per festeggiarne l'ottocentesimo anniversario.

Una data certa è il 1158, quando Re Federico I Hohenstaufen (detto il Barbarossa) promulgò la “Costitutio Habita”, a seguito della quale l'università diventò un luogo in cui la ricerca si sviluppava in modo indipendente da ogni altro potere. La presenza di numerosi studenti stranieri a Bologna condusse alla creazione di associazioni, chiamate appunto "universitates", costituite dagli studenti a tutela dei propri diritti.

Origini di tale levatura garantiscono al sistema universitario italiano solide basi culturali ed un eccezionale radicamento territoriale. Nella struttura sociale nazionale è profondamente sentita l’esigenza della presenza di università prestigiose e di studiosi qualificati. Sebbene la carriera universitaria rappresenti una scelta di grande impegno, sono molti giovani italiani che aspirano alla professione di ricercatore universitario e di accademico.


Le Università in Italia

In Italia sono presenti sia le università degli studi statali sia le università non statali (ovvero, private), legalmente riconosciute ed autorizzate, con provvedimento avente forza di legge, a fregiarsi della denominazione di università o istituto universitario ed a rilasciare titoli accademici relativi all'ordinamento universitario, aventi valore legale identico a quelli rilasciati dalle università statali.

Le università statali in Italia sono 58:

  1. Università degli studi di Bari
  2. Università degli studi della Basilicata
  3. Università degli studi di Bergamo
  4. Alma mater studiorum - Università di Bologna
  5. Università degli studi di Brescia
  6. Università degli studi di Cagliari
  7. Università degli studi della Calabria
  8. Università degli studi di Camerino
  9. Università degli studi di Cassino
  10. Università degli studi di Catania
  11. Università degli studi di Catanzaro "Magna Græcia"
  12. Università degli studi di Chieti e Pescara
  13. Università degli studi di Ferrara
  14. Università degli studi di Firenze
  15. Università degli studi di Foggia
  16. Università degli studi di Genova
  17. Università degli studi dell'Insubria - Varese
  18. Università degli studi dell'Aquila
  19. Università politecnica delle Marche (ex Università degli studi di Ancona)
  20. Università degli studi di Macerata
  21. Università degli studi di Messina
  22. Università degli studi di Milano
  23. Università degli studi di Milano - Bicocca
  24. Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
  25. Università degli studi del Molise
  26. Università degli studi di Napoli "Federico II"
  27. Università degli studi di Napoli "L'Orientale" (già Istituto universitario orientale di Napoli)
  28. Università degli studi di Napoli "Parthenope" (già Istituto universitario Navale)
  29. Seconda Università degli Studi di Napoli
  30. Università degli studi di Padova
  31. Università degli studi di Palermo
  32. Università degli studi di Parma
  33. Università degli studi di Pavia
  34. Università degli studi di Perugia -
  35. Università per stranieri di Perugia
  36. Università degli studi del Piemonte orientale Amedeo Avogadro
  37. Università di Pisa (ex Università degli studi di Pisa)
  38. Università degli studi di Reggio Calabria "Mediterranea"
  39. Università per stranieri di Reggio Calabria "Dante Alighieri"
  40. Università degli studi di Roma "La Sapienza"
  41. Università degli studi di Roma Tor Vergata
  42. Università degli studi Roma Tre
  43. Università del Salento (ex Università degli studi di Lecce)
  44. Università degli studi di Salerno
  45. Università degli studi del Sannio - Benevento
  46. Università degli studi di Sassari
  47. Università degli studi di Siena
  48. Università per stranieri di Siena
  49. Università degli studi di Teramo - Avezzano
  50. Università degli studi di Torino
  51. Università degli studi di Trento - Rovereto
  52. Università degli studi di Trieste
  53. Università degli studi della Tuscia - Viterbo
  54. Università degli studi di Udine
  55. Università degli studi di Urbino "Carlo Bo"
  56. Università Ca' Foscari di Venezia
  57. Università Iuav di Venezia (ex Iuav Università degli studi, già IUAV - Istituto universitario di architettura di Venezia)
  58. Università degli studi di Verona

Le università non statali in Italia sono numerose e possono essere suddivise tra università private e università a natura mista, ovvero non statali ma con natura pubblica, in quanto promosse da enti territoriali (regioni, province, comuni) o da fondazioni, consorzi o enti che sono la loro diretta emanazione.

Università non statali promosse da enti pubblici:

  1. Libera università degli studi non statale legalmente riconosciuta della Sicilia centrale Kore
  2. Libera università di Bolzano
  3. Università della Valle d'Aosta

Università non statali promosse da soggetti privati:

  1. Libera università degli studi San Pio V - Roma
  2. Libera università di lingue & comunicazione Iulm (già IULM - Istituto universitario di lingue moderne) - Milano, Feltre
  3. LUISS - Libera università internazionale degli studi sociali "Guido Carli" - Roma
  4. LUM - Libera università mediterranea "Jean Monnet" - Casamassima
  5. LUMSA - Libera università Maria SS. Assunta (già Istituto universitario Maria Ss. Assunta) - Roma, Gubbio, Mussomeli, Palermo, Taranto
  6. Università Carlo Cattaneo LIUC (ex Libero istituto universitario "Carlo Cattaneo" - LIUC) - Castellanza
  7. Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano, Roma, Brescia, Campobasso, Piacenza, Cremona,
  8. Università Campus bio-medico di Roma - Roma
  9. Università Commerciale Luigi Bocconi - Milano
  10. Università degli studi Suor Orsola Benincasa (ex Istituto universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli, già Istituto universitario di magistero pareggiato femminile "Suor Orsola Benincasa") - Napoli, Pomigliano d'Arco, Salerno
  11. Università di Scienze Gastronomiche Bra, Colorno
  12. Università Vita-Salute San Raffaele - Milano, Cesano Maderno
  13. Università Europea di Roma


Higher education reform